Camminare nei boschi del Matese all'alba, quando la bruma mattutina ancora avvolge le cime degli alberi e l'odore di muschio e humus riempie i polmoni, è un'esperienza che ogni cercatore di funghi dovrebbe provare almeno una volta nella vita. Questo massiccio montuoso, vero e proprio scrigno di biodiversità tra Campania e Molise, rappresenta uno degli ultimi baluardi di wilderness italiana dove la tradizione micologica si tramanda da generazioni.
In un'epoca di crescente industrializzazione, i funghi stanno emergendo come bioindicatori sensibili della salute del suolo. Questo articolo, basato su 127 studi scientifici e 9 database globali, rivela come piombo, diossine e radionuclidi si accumulano nei corpi fruttiferi, con dati inediti sulle soglie di tossicità per i consumatori. Scopriamo insieme questo affascinante e preoccupante fenomeno.
Camminare nei boschi della Valle di Susa in una mattina d'autunno, quando la bruma avvolge gli abeti e l'odore di humus bagnato riempie l'aria, equivale a entrare in una cattedrale naturale dove i funghi sono i custodi di un equilibrio perfetto. Quanti appassionati si chiedono ogni anno quali funghi si trovano in Val di Susa, senza immaginare la ricchezza che li attende! Dai celebri porcini alle meno conosciute spugnole, passando per i tartufi neri che profumano di terra e leggenda, questa valle alpina offre una varietà micologica che pochi altri territori in Europa possono eguagliare.